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Suzuki Hayabusa

Suzuki Hayabusa

Inesorabilmente il calendario appositamente stampato dice che il quattro ottobre compio settantadue anni. Ma io, data la mia natura che mi porta ad ignorare tutto quello che mi sta stretto, lo ignoro. In questo modo continua il divertimento.

Ordunque, il lavoro artigianale è realizzato con mani a volte incerte, altre sicure al primo colpo, che danno corpo al mestiere scelto.

Vivo nella verniciatura esattamente dal 1959. Avere una persona, un gatto, un canarino, con cui condividere le emozioni del momento è fantasticamente emozionante.

Il mio alter ego si chiama Fabio Rizzi e a lui ho scritto, dopo tre ore e mezzo di cabina di verniciatura, armato di maschera, guanti, tuta con cappuccio, maglietta sottostante bagnata non poco. Tutti i componenti delle due Hayabusa da ultimare col trasparente sono finite; un paio di giorni di essicazione al sole di agosto, mi permetterà di montarmele con calma.

Citazione testuale: “ricorda: la sfida è l’azione che permette al cervello di rigenerarsi continuamente con conseguente mancanza di invecchiamento.”

Le so questa volta l’ho presa larghissima mi sia concesso, non vado più in moto da un po’ di tempo, naturalmente le misure si perdono.

Simone Albè, addetto ufficio stampa e pubbliche relazioni Suzuki Italia S.p.A. mi telefona in ditta chiedendomi di andare in sede a Robassomero (TO).

Resto un attimino sconcertato, al che chiedo se in Suzuki, la mano destra non sa cosa fa la sinistra. Poverino, ignorava che stavo ultimando il montaggio di tre Suzuki 1000 S colorazione Sert e moto GP in consegna alla casa madre.

Colpa mia, non sempre, anzi quasi mai mi viene da pensare che oltre il portone del mio capannone il mondo lavorativo è diverso dal mio artigianale.

Poco male, questa incomprensione è servita alla conoscenza; Simone mi chiede se può venire lui da me.

Il mattino seguente e in ditta, con il suo PC a seguito.

Nuovo progetto Suzuki.

Creare la grafica moto GP dei rispettivi piloti, sulla moto che nel 1999 è stata definita la moto più veloce del mondo. Hayabusa 1.340 centimetri cubici / 190 cavalli, quattro cilindri, sedici valvole.

Il falco pellegrino è al terzo restyling, ma la sua linea è sempre stata inconfondibile fin dalla nascita.

Enrico Bessolo, direttore commerciale, ha definito questa moto, la punta di diamante del saper fare ingegneria, in questo momento storico Hayabusa non parla solo al cuore del marchio.

Dopo la presentazione di rito, Simone mi chiede se può mostrarmi il progetto in atto.

Mi son guardato bene dal dirgli che non vedevo l’ora di sapere cosa frullava nelle capocce delle alte sfere in loco.

Il bozzetto grafico mi ha catturato all’istante, ovviamente disegnare su foglio A4 cambia un pochino da farlo su 270 kilogrammi di ABS e metallo.

Simone mi ha spiegato quello che la Suzuki desiderava da me.

Nulla di eccezionale, solo ed unicamente il mio mestiere.

Due giorni dopo le mitiche ammiraglie scendono dal furgone per entrare in ditta, circospette si guardano in giro, noto subito che sono leggermente in apprensione, si guardano, trasudano ambedue di quella inquietudine ansiosa che ti prende quando non sai cosa sta succedendo, si parlano chiedendosi: “cosa facciamo qui? Siamo belle nel nostro nuovissimo restyling, cosa vorrà mai farci quel signore lì?”

Amabilmente le ho tranquillizzate spiegando che il nuovo look le avrebbe rese uniche.

Mi hanno sorriso ambedue fiduciose.

Mi sono divertito tantissimo nel montaggio.

Vivo in costante apnea finché l’ultima vite, l’ultimo incastro non mi dice: “Abbiamo Finito”.

Il montaggio delle due Hayabusa dedicate a due piloti che con il loro numero di gara, la loro colorazione, le stesse che per anni abbiamo visto e vissuto in pista sfrecciare ad oltre trecento all’ora, mi ha dato certezza che, per vivere bene, abbiamo bisogno di passione.

Grazie

Rizzi Vito Leonardo & figli