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#UNA MOTO UNA STORIA! (1) / APRILIA RS 125 RACING #RIZZIDESIGN

#UNA MOTO UNA STORIA! (1) / APRILIA RS 125 RACING #RIZZIDESIGN

All’inizio è sempre la voglia di raccontare, mi ricorda Nonno Ciccio, quando noi nipoti ci sedevamo in cerchio intorno a lui, e lui ci raccontava qualche volta con i lucciconi negli occhi le sue giornate di guerra.

Tanti giorni sono passati da allora.

Io desidero parlare di quella passione che è nata con me, si perché avevo nove anni quando mia mamma mi ha accompagnato da quello che al paese si chiamava “mestroc” (maestro Rocco) un piccola officina moto e macchine, e li ho iniziato a sniffare quello che oggi fanno di tutto per eliminare… il gas di scarico!

Ma parliamo di moto, inizia un ciclo di racconti #UNAMOTOUNASTORIA!

La prima la dedico a mio figlio Fabio.

Alla sua APRILIA RS 125 FUTURA, non depotenziata. Notare che in quel periodo qualche cervellone aveva stabilito che le 125 andavano troppo forte, bisognava strozzarle, depotenziarle, con la  conseguenza che in giro non ne vedi più e ricordo che da allora c’era stato un crollo totale del mercato dell’usato di quella cilindrata, banco di prova importante per molti motociclisti!

Non volevo comprare una moto depotenziata a mio figlio, anzi la sua era anche preparata…  ma gli ho insegnato che le moto si guidano col cervello e non solo con la manetta.

Dopo tanto cercare, Fabio aveva già compiuto i fatidici 16 anni a novembre, patentino conquistato al primo colpo, veniva giù in ditta con il suo GILERA 50 TYPHOON (lo avevo verniciato Chesterfied giallo e argento, come la moto di Olivier Jacque campione mondiale 250 nel 2000) mi chiedeva se poteva salire su qualche moto, e si sentiva non più scooterista ma motociclista… come potevo darle una moto depotenziata a mio figlio!? Proprio io che con la lima mazza ci andavo a nozze e i nostri 48cc Itom, Malanca, Italjet, FB Minarelli, con l’aiuto del mio amato gesso, limavo magistralmente le testate, solo per abbassarle un pochino così da aumentare la compressione….

L’Aprilia di Fabio è stata verniciata ovviamente con una grafica unica, senza adesivi, e ho realizzato anche le ruote, sposando la grafica generale le ho pensate bicolore e a mio parere danno un bel tocco in più a tutta la moto.

Le sue prime uscite avevano l’ombra, ero io, lui non lo sapeva ma io c’ero, sia quando andava a Ragioneria il mattino sia quando baldanzoso alle 12.30 si faceva largo tra i suoi compagni fuori da scuola. Lui eseguiva sempre quello che papà Leo gli ha insegnato, giacca con protezioni, guanti sempre e casco ben allacciato!

Le moto non sono pericolose, grandi o piccole che siano, bisogna però guidarle con la testa! Avere pazienza di conoscere il proprio mezzo e fare attenzione a chi delle moto non frega niente quando si trova sulla strada. Al di la del mio mestiere, io sono come molti un papà apprensivo, ma ho semplicemente voluto realizzare il sogno di mio figlio, lo scooter prima e la prima moto a 16 anni! Queste moto facevano da scuola ed erano anche dei prodotti tecnici davvero importanti per le case produttrici. Di queste cose magari ne parleremo in un prossimo articolo!

Alla prossima 🙂

Rizzi Vito Leonardo